LELIO SWING! INTERVISTA A ROSSANA LUTTAZZI (PRIMA PARTE)

184

[youtube width=”590″ height=”360″ video_id=”vV35Xx_DFvY”]

Lelioswing: 50 anni di storia italiana è una mostra (prima a Roma, ora a Trieste fino al 4 maggio) e anche un bel libro-catalogo che interfaccia il mondo artistico di Lelio Luttazzi con cinquant’anni di storia degli italiani. Attività promosse dalla Fondazione Luttazzi, presieduta da Rossana Moretti Luttazzi, per trentacinque anni al fianco dell’indimenticato pianista e compositore triestino. Parliamo con lei delle attività di Luttazzi e delle attività della fondazione. Ecco la prima parte.

Rossana, perché ha avvertito l’esigenza di creare la Fondazione Luttazzi?

Per me restare senza Lelio fu una tragedia immensa. Continuare a vivere senza di lui  era impensabile, intollerabile, straziante.  L’idea di creare una fondazione che portasse il suo nome mi parve da subito la scelta più saggia da fare.  Avrei continuato ad occuparmi di lui con amore come avevo fatto per trentasei anni. Una fondazione per ricordarlo, per continuare a farlo vivere.

Ritiene che il patrimonio artistico lasciatoci da suo marito abbia la giusta considerazione nel nostro paese?

Quando due anni fa feci la  donazione ai Beni Culturali di Roma di tutto il    patrimonio artistico di mio marito, compreso il suo pianoforte, i suoi libri, i suoi premi, fu accettata con entusiasmo. E proprio nei prossimi mesi ci sarà a Trieste alla biblioteca statale Stelio Crise, grazie ai Beni Culturali di Roma, l’inaugurazione di uno spazio di consultazione ed espositivo dedicato a mio marito.

Qual è la principale attività della fondazione e quali gli obiettivi?

La Fondazione Lelio Luttazzi intende sostenere, realizzare e promuovere azioni e progetti rivolti alla diffusione della cultura, dell’educazione e della formazione musicale. Inoltre,  promuove e realizza eventi per ricordare la figura umana ed artistica di un uomo straordinario, speciale: mio marito.

Chi ne fa parte e con quali ruoli?

I testimonials della Fondazione Lelio Luttazzi sono:Pippo Baudo, Fabio Fazio,  Rosario Fiorello e Lina Wertmuller. Presidente e responsabile legale sono io, Vice Presidente Cesare Bastelli, Consiglieri: Gabriele Centis direttore della Casa della Musica di Trieste, Marinella Chirico giornalista Rai e Rossana Patteri Vagliani. Soci onorari: Pupi Avati, Maestro Stefano Bollani,  Umberto Broccoli, Piera Detassis direttore di Ciak,  prof. Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina 2008.

 Parliamo della mostra  LelioSwing. Come è nata l’idea? Il materiale esposto era già in suo possesso oppure ha dovuto procurarselo?

Un anno e mezzo fa, è venuta a me l’idea di realizzare una mostra su mio marito; una mostra su tutto il suo percorso artistico che camminasse in parallelo a più di cinquant’anni di storia italiana. Ne parlai  con il vice presidente Cesare Bastelli direttore design luci e aiuto regista di Pupi Avati e partimmo immediatamente per la realizzazione del progetto con firme importanti: allestitore e scenografo Leonardo Scarpa, supervisione ai testi Enrico Vaime, la parte cinematografica a cura di Piera Detassis direttore di Ciak, supervisione artistica Pupi Avati. Il materiale esposto dal 1974 in poi era in mio possesso perché ho sempre conservato tutto di Lelio, un enorme aiuto al reperimento materiali me lo ha dato Cesare Bastelli che ha davvero fatto miracoli! La mostra ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica. Il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Patrocinio Siae insieme ad un piccolo contributo. Pensi che mio marito si iscrisse alla Siae nel 1943, aveva vent’anni.

La mostra è stata inaugurata a Roma. Quali sono state le principali difficoltà organizzative che ha trovato?

Le dirò la verità. Quando abbiamo proposto il nostro progetto in primis a Umberto Broccoli che allora era sovrintendente ai Beni culturali del Comune di Roma se ne appassionò, continuammo a lavorare alacremente, e fu proprio lui a segnalarci i Mercati di Traiano – museo dei Fori Imperiali. Una location di una bellezza sconvolgente. Dopo di lui continuammo ad avere ottimi rapporti con l’assessore alla cultura del comune di Roma dott.ssa  Flavia Barca,  con il nuovo sovrintendente dott. Claudio Parisi Presicce, per non parlare del sostegno affettuoso della dott.ssa Lucrezia Ungaro responsabile del museo. Dunque, difficoltà organizzative zero.

Potrebbe essere esportabile anche in altre città?

Certamente sì! Siamo rimasti tre mesi a Roma con un bel successo di pubblico e adesso dal 15 marzo la mostra è a Trieste, voluta dal presidente della Provincia e assessore alla cultura dott.ssa Maria Teresa Bassa Poropat. Si fermerà a Trieste fino al 4 maggio per poi proseguire per Milano, a Palazzo Reale. Siamo molto contenti e speriamo di poterla portare in altre città.

A Ayroldi

foto di copertina: Andrea Raffin

[continua]