La seconda giovinezza di Chick Corea

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La seconda giovinezza di Chick Corea, iniziata ormai da qualche anno, raggiunge oggi uno straordinario traguardo con la pubblicazione del nuovo, doppio cd per la Concord, «Solo Piano: Portraits». Possiamo affermare con sicurezza che si tratta di uno dei vertici nella carriera del musicista italoamericano, considerato a ragione uno dei massimi pianisti nella storia del jazz moderno. Oltre quarant’anni fa, nell’ormai lontano 1971, era stato un altro doppio album (sebbene diviso in due volumi separati), il celebre «Piano Improvisations» su ECM, a lanciare a livello planetario l’attività solistica dell’allora trentenne pianista del Massachusetts, allievo di leader come Mongo Santamaria e, soprattutto, Miles Davis. E oggi, in un certo senso, il cerchio si chiude con una sorta di retrospettiva spirituale e musicale che spazia dai ritratti di Bill Evans, Thelonious Monk, Stevie Wonder, Bud Powell e Paco de Lucía alla brillante interpretazione di composizioni di Alexandr Skrjabin (due Preludi) e Béla Bartók (quattro delle Bagatelle op. 6), così ben eseguite da augurare al Nostro ulteriori avventure nell’ambito della classica più o meno contemporanea. Ovviamente Corea non perde qui l’occasione di riproporre alcuni dei suoi cavalli di battaglia, nella fattispecie una selezione dalle celeberrime Children’s Songs che proprio dal compositore ungherese attingono a piene mani ma con altrettanta creatività. Il poderoso recital si conclude trionfalmente con un’ulteriore serie di ritratti in musica, stavolta dedicati – in maniera del tutto improvvisata – ad alcune città da cui provengono certi membri del pubblico: Cracovia, Casablanca, Easton (Maryland) e la lituana Vilnius. Un disco che si candida già da oggi ai primi posti nelle classifiche del 2014.

Chick Corea - Solo Piano Portraits