
10 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Chanson! Fabio Zeppettella – Emmanuel Bex – Geraldine Laurent – Roberto Gatto
Fabio Zeppetella, chitarra
Emmanuel Bex, organo e voce
Geraldine Laurent, sax alto
Roberto Gatto, batteria
“Chansons!” è un’idea musicale, un trattato di diplomazia, un abbraccio tra cugini. Un bel gioco, soprattutto, per raccontare due mondi vicinissimi, che da sempre si osservano con reciproca curiosità e si influenzano a vicenda. L’Italia e la Francia si stringono la mano e si alleano, mettendo in campo quattro talenti cristallini: Fabio Zeppetella e Roberto Gatto, a rappresentare il tricolore col verde; Geraldine Laurent ed Emmanuel Bex come ambasciatori dei “bleus”. L’inedito quartetto interpreta undici canzoni che raccontano al meglio la tradizione musicale e più specificamente cantautorale dei due Paesi. Dal capostipite Bruno Martino, passando per De André e De Gregori e arrivando a Pino Daniele, da una parte. Jacques Brel e Leo Ferré, Yves Montand e Joe Dassin dall’altra. I brani di “Chansons!” conquistano fin dal primo ascolto. L’interpretazione dei quattro musicisti, manco a dirlo, è straordinaria. Se l’intesa tra Gatto, Bex e Zeppetella era già collaudata, e fonte di preziose gemme musicali, l’innesto di Laurent rende il tutto ancora più sorprendente e ricco.
Biglietti:Posto unico 15.00€

13 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Luca Ciarla & Enrico Zanisi
Luca Ciarla, violino, elettronica, strumenti giocattolo
Enrico Zanisi, pianoforte, elettronica
ospiti
Marcello Allulli, sassofoni
Keziat, video arte
Violino, pianoforte, elettronica e strumenti giocattolo = Luca Ciarla + Enrico Zanisi. L’incontro tra uno dei violinisti italiani più creativi e il pianista jazz del momento promette di regalare emozioni profonde. Con un repertorio incentrato su brani originali di rara bellezza e composizioni estemporanee, i musicisti portano il duo violino & pianoforte in una nuova dimensione sonora; sul filo, in bilico tra musica contemporanea, jazz ed elettronica.
Biglietti:Posto unico 15.00€

18 gennaio – ore 21
Sala Petrassi, viale de Coubertin
Marc Ribot
Dopo l’esperienza come artista resident a Umbria Jazz Winter, che l’ha visto esibirsi con il suo trio (con Henry Grimes al contrabbasso e Chad Taylor alla batteria) e con la funambolica formazione The Young Philadelphians (con Jamaaladeen Tacuma, Mary Halvorson e Calvin Weston), Ribot torna in Italia con il suo inconfondibile brand. A Roma sarà sul palco in solitudine, con la sua espressiva chitarra dalla quale può trarre qualsiasi suono. La carriera del chitarrista americano Marc Ribot attraversa tutti i generi, e molti l’hanno sentito senza rendersene conto nei dischi di Tom Waits ed Elvis Costello o nella colonna sonora di The Departed di Scorsese. Ricercato solista, ha suonato e partecipato alla registrazione dei dischi di importantissime star della musica mondiale, quali Robert Plant e Alison Krauss, Diana Krall e Marianne Faithful, Caetano Veloso e McCoy Tyner, Jamaaladeen Tacuma e Norah Jones. Dalle sue collaborazioni con orchestre sinfoniche fino a quelle con luminari del soul e del jazz (John Zorn in primis) la carriera di Ribot è un inno alla complessità e alla ricchezza della musica popolare delle Americhe. Allo stesso tempo il lavoro in solo è una delle costanti della sua ricerca, dalla interpretazione delle opere del suo mentore, il compositore haitiano Frantz Casseus, e di quelle di John Zorn fino al suo più recente capolavoro “Silent Movies”. Dall’acustica all’elettronica, un concerto in solo di Marc Ribot distilla le esperienze di un trentacinquennale percorso attraverso il ricco humus della musica americana sorprendendo e affascinando l’ascoltatore in un’intima conversazione: un evento indimenticabile.
Biglietti: Posto unico 15.00€

19 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Cinzia Tedesco My Way Jazz
Cinzia Tedesco, vocalist
Bruno Biriaco, direttore & arrangiatore
Pietro Iodice 5.0 Big Band
Stefano Sabatini pianoforte, arrangiamenti ritmica
Luca Pirozzi contrabasso
Pietro Iodice batteria
Sassofoni:
Daniele Tittarelli, Paolo Recchia, Gianni Savelli, Torquato Sdrucia, Elvio Ghigliordini
Trombe:
Fernando Brusco, Claudio Corvini, Francesco Fratini, Roman Villenueva
Tromboni:
Enzo De Rosa, Roberto Schiano, Luca Giustozzi, Roberto Pecorelli
Mettete insieme un’eccezionale Big Band con 16 grandi musicisti capitanati da Pietro Iodice, uno dei più importanti batteristi della scena internazionale; Bruno Biriaco, direttore d’orchestra ed arrangiatore che con il Perigeo ha fatto la storia del jazz italiano; Cinzia Tedesco, vocalist raffinata e dal talento travolgente; un repertorio che spazia dalle song del celeberrimo Premio Nobel Bob Dylan, al pop raffinato di James Taylor, sino ad arrivare a citazioni di Verdi’s Mood, disco di successo della Tedesco; unite originalità, groove accattivante ed un’emozionante spinta melodica. Tutto questo è il Cinzia Tedesco in My Jazz Way, con la Pietro Iodice 5.0 Big Band diretta da Bruno Biriaco, progetto che debutta all’Auditorium Parco della Musica. Cinzia Tedesco percorre da alcuni anni una sua personale “strada del jazz” e nel suo cammino ritrova la Pietro Iodice 5.0 Big Band, un ensamble che lei stessa considera come la più bella veste da dare alla sua voce. Con l’arrangiatore Bruno Biriaco decide quindi di proporre un viaggio nel sogno americano con un repertorio che ha nei grandi valori umani il suo cuore pulsante e che unisce le generazioni. Una serata di grandi melodie interpretate dalla voce di Cinzia che diventa strumento all’interno di una eccezionale big band: un concerto imperdibile!
Biglietti:Posto unico 15.00€

19 gennaio – ore 21
Sala Petrassi, viale de Coubertin
Santi Scarcella «Da Manhattan a Cefalù»
Santi Scarcella piano, voce
Cristiano Micalizzi batteria
Gian Piero Lo Piccolo sax
Francesco Luzzio bass
Nicola Costa chitarre elettriche
Giovanni Baglioni chitarra acustica
Giorgio Rosciglione contrabbasso
Arnaldo Vacca percussioni
Max Dedo trombone, voce
Sergio Vitale tromba
Primiano Di Biase Fisarmonica
Rossella Zampiron & Company archi
Santi Scarcella presenta al pubblico dell’Auditorium “Da Manhattan a Cefalù”, un viaggio attraverso stili, generi “che non hanno confini, con un jazz che deve divertire”. Un progetto dedicato a Nick La Rocca, emigrante siciliano andato a cercare se stesso in America, che ha inciso proprio cento anni fa il primo disco della storia del jazz. Ma quanti gli italiani, i migranti di tutto il Mondo che si spostano ogni giorno per cercare se stessi? Santi Scarcella non riesce a distaccarsi dal concetto di identità culturale, trasformandolo in una firma del proprio stile. L’idea di Scarcella è anche quella di aiutare molti giovani a comprendere l’importanza della musica suonata, dove il computer è al servizio e non viceversa. “Da Manhattan a Cefalù” è la scoperta di nuovi mondi non soltanto fisici o geografici ma soprattutto musicali, fonde brani in lingua siciliana con brani in lingua italiana, ma anche in spagnolo e inglese, dando un respiro internazionale a tutto il progetto. Una fusione linguistico-espressiva che genera un registro comunicativo d’impatto e ricalca la commistione tra i diversi generi: dalla Samba al Mambo passando per il Rag Time attraverso lo Ska e la musica d’autore.
Parte del ricavato del concerto sarà destinato a Save the Children
Biglietti:da 15 a 20 €

20 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Marilena Paradisi & Kirk Lightsey
Marilena Paradisi voce
Kirk Lightsey pianoforte
Jazz e magia, brani di Wayne Shorter, Mal Waldron, Ron Carter, Kirk Lightsey e altri in Some Place Called Where: un’opera preziosa, intima e delicata. Pianoforte e voce per lo straordinario duo composto dalla vocalist italiana Marilena Paradisi e dal pianista americano Kirk Lightsey. Some Place Called Where è l’ottavo album di Marilena Paradisi, che dopo tre dischi centrati sul jazz e quattro tra contemporanea e improvvisazione totale, si avvicina nuovamente alla musica delle origini. Lo fa con maturità, con una sensibilità nuova e con questa straordinaria partnership insieme a Kirk Lightsey: il pianista di Detroit è una figura monumentale della storia del jazz, ha collaborato con Dexter Gordon, Chet Baker, Bobby Hutcherson e tanti altri. Some Place Called Where non è un disco solista con un “featuring” ma un’opera nata da un duo, forte di un repertorio condiviso, di una comune sensibilità, della stessa visione magica e “olistica” del fare musica. Il titolo proviene dall’omonimo pezzo di Shorter, scelto da Marilena insieme agli altri che compongono una scaletta profondamente sentita e condivisa con Kirk.
Biglietti: Posto unico 15.00€

22 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Fly Trio
Mark Turner sax
Larry Grenadier bass
Jeff Ballard drums
Dalla collaborazione con il contrabbassista Larry Grenadier e il batterista Jeff Ballard, la ritmica di Mehldau, è nata nel 2000 una delle formazioni più interessanti e longeve sulla scena contemporanea, il trio Fly, che vanta al proprio attivo la registrazione di tre album. Nella raffinata musica di questo eccezionale trio la personalità di Turner si esprime in modo pregnante. Mark Turner è nato a Fairborn, Ohio, nel 1965, e si trasferìsce con la famiglia in California all’età di 4 anni, crescendo poco fuori Los Angeles. Ha iniziato a suonare il clarinetto a 9 anni per passare successivamente al contralto, e quindi al tenore da adolescente. Alla fine, ha trovato un proprio stile, dopo studi approfonditi delle metodologie musicali di John Coltrane e Warne Marsh, tra gli altri. Dopo essersi trasferito a New York, Turner ha lavorato con musicisti come Paul Motian, James Moody, Lee Konitz, Tomasz Stanko, Dave Holland, Billy Hart, Brad Mehldau, Kurt Rosenwinkel, Dave Douglas, John Patitucci e il SF Jazz Collective. È uno dei sassofonisti più amati ed ammirati della sua generazione, famoso per la sua intima espressività su tutta la gamma del tenore.
Biglietti:
Posto unico 20.00€

26 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Roberto Tarenzi – James Cammack – Jorge Rossy: Love And Other Simple Matters
Roberto Tarenzi piano
James Cammack contrabbasso
Jorge Rossy batteria
Roberto Tarenzi presenta in anteprima all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo nuovo album Love and Other Simple Matters. Pianista tra i più talentuosi della scena jazzistica nazionale, sceglie una sezione ritmica internazionale e di grandissimo spessore per registrare il suo lavoro della consacrazione: James Cammack, il leggendario bassista di Ahmad Jamal e Jorge Rossy batterista (e polistrumentista) iconico del primo trio di Brad Mehldau. Roberto Tarenzi riesce con questa formazione in trio (quella più amata dai grandi pianisti) ad esaltarsi sia nella esecuzione delle sue composizioni che degli standard. Il titolo del cd è ironico ma nasconde una verità: nella vita come nel jazz bisogna saper affrontare con semplicità e leggerezza anche le cose più difficili. David Liebman ha detto di Roberto dopo aver ascoltato in anteprima il cd: “Roberto è uno dei pianisti più talentuosi che abbia mai incontrato negli ultimi anni, uno dei grandi musicisti del mondo con cui amo suonare e trascorrere del tempo. In questo disco, in cui è in compagnia di due eccellenti professionisti, puoi ascoltare la sua grande personalità musicale”.
Biglietti: Posto unico 15.00€

28 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Alessando Quarta & Sun Hee You
Alessando Quarta violino
Sun Hee You pianista
Due musicisti completamente diversi si incontrano per creare della musica armoniosa e attraente: occidente e oriente, virile e femminile, travolgente e amabile. I loro strumenti si cercano nell’esplorazione di universi musicali apparentemente eterogenei: spunti melodici, ritmici, stilemi e forme dissimili (materiale derivato da jazz, soul, pop, da bossanova e musica latina ma anche dal repertorio classico, barocco, dal romanticismo e dal novecento storico), amalgamati e collegati dal leitmotiv della improvvisazione, lasciano emergere quello che i musicisti definiscono il fattore fondamentale del fare musica, in ogni luogo e tempo: l’espressione dell’emozione. Alessandro Quarta, estroverso, esplosivo, selvaggio musicista, esprime la sua arte in diversi linguaggi della musica, viaggiando tra il classico, blues, soul e pop. La sua immagine vigorosa, si sente anche nella sua musica, unita dallo sfrenato modo di suonare lo strumento, giocando con la sensualità del suono. E’ stato definito dalla CNN “Musical genius, Composer, Violin virtuoso”. Sunhee You, esprime al meglio la sua espressività musicale con eleganza e femminilità unendo la sua origine orientale e la cultura di adozione occidentale. Pianista dalla formazione tradizionale, e sempre alla ricerca dell’innovazione è stata paragonata per il suo tocco a Bill Evans e per il suo virtuosismo a Oscar Peterson.
Biglietti:Posto unico 15.00€

29 gennaio – ore 21
Teatro studio Borgna, viale de Coubertin
Anat Cohen & Marcello Gonçalves: Outra Coisa. A música de Moacir Santos
Anat Cohen clarinetto
Marcello Gonçalves chitarra 7 corde
Anat Cohen e Marcello Gonçalves presentano al pubblico del Parco della Musica “Outra Coisa”. I timbri del clarinetto e della chitarra a 7 corde si uniscono per dare leggerezza, eleganza, allegria, piacere e libertà alla musica di Moacir Santos, uno di più innovatori e influenti compositori brasiliani. Un incontro tra un chitarrista brasiliano e una musicista jazz, che suonano una musica già nata cosmopolita, come se la “negritudine” della musica di Moacir, fosse già un amalgama di diverse culture. Il risultato suona curiosamente familiare sia per i brasiliani che per gli americani, per un parallelismo quasi immediato con Getz/Gilberto. Nel caso di Anat Cohen questo è ancora più intenso perché il suo proprio stile è già il risultato di questa somma di influenze. Dalla musica classica al jazz, passando dalla musica brasiliana, colombiana, venezuelana, cubana. Lo stile orchestrale della chitarra 7 corde di Marcello Gonçalves rendono possibile che le idee contrappuntistiche di Moacir siano incorporate nella sua conduzione ritmica, oltre ad un dialogo costante con la melodia, con un effetto cameristico raro. Un progetto che da un nuovo sapore alla musica di Moacir, restando fedele alla sua opera per la sua precisione nella scrittura ma anche per la libertà che la sua musica suggerisce. Se per Moacir il clarinetto è stato il suo primo strumento, è stata la chitarra di Baden Powell che per prima ha registrato la sua opera. Baden ha studiato con Moacir e la serie dei Afro-Sambas è nata a partire di esercizi di composizione fatti durante le lezioni con Moacir.
Biglietti: Posto unico 15.00€

Info: Biglietteria 892.101
http://www.auditorium.com/eventi/musica