Iseo jazz, Iseo e varie sedi 13-16 luglio

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Dal 10 al 17 luglio la XXIV edizione di Iseo Jazz si è confermata a pieno titolo la casa del jazz italiano, grazie ai saldi legami col territorio e alla promozione di progetti, come hanno testimoniato gli eventi svoltisi tra il 13 e il 16 luglio.

Rileggere Gershwin senza cadere nello scontato non è compito facile. Ci è riuscito Michele Di Toro. Prima, affrontando la versione per piano di Rhapsody In Blue con la dovuta attenzione agli aspetti ritmici e alla componente afroamericana, ivi comprese alcune porzioni improvvisate. Poi, interpolando alcuni frammenti di Summertime con il Prelude n. 2 e infine inserendo alcune dissonanze in Rialto Ripples.

Non sono stati da meno Enrico Intra e Joyce Yuille, che hanno estrapolato l’essenza di Embraceable You, I Got Rhythm, I’ve Got A Crush On You e They Can’t Take That Away From Me. In solo, Intra ha anche esplorato la sostanza di Summertime partendo da un ossessivo ostinato.

Boris Savoldelli e Walter Beltrami hanno beneficamente stravolto Caravan e Georgia On My Mind, ma anche Pippo non lo sa e Ma l’amore no: il vocalist attraverso tonalità estreme e campionamenti; il chitarrista con la sua spigolosa ricerca timbrica.

Enten Eller (trent’anni di vita!) brilla sempre per un rigore progettuale in cui spiccano l’asciutto lirismo di Alberto Mandarini (tr.), la varietà di soluzioni di Maurizio Brunod (chit.), il sontuoso sostegno di Giovanni Maier (cb.) e l’apporto coloristico di Massimo Barbiero (batt.).

Nel piano solo Oscar Del Barba integra impianti dodecafonici, strutture polimetriche, politonalità, influenze di Tristano e Bley in un mosaico di lucide intuizioni e bellezza assoluta.

Riccardo Del Fra ha dimostrato come si possa intervenire sulla tradizione traducendo But Not For Me, I’m Old Fashioned e Love For Sale in forme di scintillante modernità. Fertile la sua interazione con Ariel Tessier (batt.), così come la dialettica tra Francesco Lento (tr.) e Maurizio Giammarco (ten., sop.). Influenzato da Hancock e Tyner, Bruno Ruder (p.) ha esibito senso dell’economia nel duo di I’m A Fool To Want You, in cui Del Fra ha condotto la linea melodica e fatto cantare il contrabbasso.

Destinataria del Premio Iseo, Maria Pia De Vito opera ormai in simbiosi con Rita Marcotulli, disegnando le sue acrobazie vocali sulle articolate costruzioni ritmico-armoniche della pianista e traendo magistralmente valenze melodiche da qualsiasi fonte, che sia la villanella Voccuccia de ‘no pierzeco o Rainbow Sleeves di Tom Waits.

Con Ciao Enzo in jazz l’Orchestra Jannacci, diretta da Paolo Tomelleri, ha fornito versioni credibili di canzoni (L’Armando, El portava il scarp del tennis, Veronica, Il tassì) che armonicamente si prestavano a questo tipo di rielaborazione. Nell’orchestra figurano ex collaboratori del grande Enzo: Marco e Paolo Brioschi (tr. e p.), Sergio Farina (chit.). Piero Orsini (cb.) e Flaviano Cuffari (batt.). Un omaggio affettuoso a un gigante della canzone italiana, in gioventù valente pianista jazz.

Il 2017 coinciderà con il 25° anniversario del festival. È lecito aspettarsi un’ulteriore efficace documentazione della realtà del jazz italiano.

Enzo Boddi