Il quarantesimo anniversario di una band è un traguardo importante, soprattutto quando parliamo di un gruppo di straordinarie capacità che non ha da vantare solo la longevità, ma la qualità impeccabile di ogni singolo dettaglio. E’ il caso degli Incognito, pionieri dell’acid jazz, che si sono esibiti nuovamente a Milano, stavolta nella magnifica atmosfera del Castello Sforzesco, per regalarci quelle vibrazioni che li rendono unici e che emozionano ogni volta come la prima. Negli ultimi quindici anni abbiamo potuto vederli in contesti e formazioni diverse e nessun concerto è stato uguale all’altro, soprattutto perché l’energia che arriva dal loro palco è inconfondibile. La grandezza di un artista come Bluey Maunick arriva dritta al cuore, puntata sempre all’autenticità, alla crescita, e all’attenzione che la musica merita. E così ancora in quest’ultimo concerto: due ore dense di sorrisi, bellezza e positività. E anche di momenti di riflessione e di commozione, ai quali il carisma del leader è incline.
Platea danzante ed entusiasta, band al massimo della carica, come sempre dotata di quella sinergia speciale fra i musicisti e quella particolare capacità di coinvolgere il pubblico nota dopo nota. D’altronde, parliamo di una preparazione di livelli alti – e questo arriva anche a orecchie meno esperti – che si riversa nell’essenza del suono che li contraddistingue. Le cantanti di questo turno, dal timbro ricercato come da tradizione, sono le affascinanti Vanessa Haynes, Joy Rose, Cherry V (una giovanissima new entry) e Roberta Gentile, che ha anche aperto con la sua band, come da un po’ accade, il set degli Incognito, con i quali è stato anche riarrangiato e proposto Che male c’è di Pino Daniele. La scaletta ha visto susseguirsi brani noti che balliamo da anni (e che mai stancano!), passando da Roots, Pieces Of A Dream, Spellbound & Speechless, Don’t You Worry ’bout A Thing, Colibri, Everyday, Night Over Egypt, Always There.
Anche in questa occasione, il saluto sempre gradito di Bluey e compagni è scandito dalle note di One Love di Bob Marley e dalla gioia visibile nella fresca notte estiva.
«One nation under the groove!» E buon compleanno agli Incognito.
Soukizy