Herbie Hancock, Sanremo, UnoJazz & Blues, 31 ottobre 2019

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Nella seconda delle tre date del tour italiano, Sanremo celebra con entusiasmo la leggenda Herbie Hancock. Tutto esaurito, infatti, il teatro della città ligure; che è andato come in fiamme per un concerto memorabile davanti a un pubblico accorso da tutta Italia e perfino dalla Francia.

Herbie Hancock Quintet – Foto di Soukizy

Ad accompagnare il pianista, e da lui stesso presentata con fervore, una band d’eccezione: Lionel Loueke alla chitarra, «Non ho mai sentito nessuno come lui, sembra che suoni come cinque persone», l’inconfondibile James Genus al basso, ovvero «The one and only», la giovane e talentuosa Elena Pinderhughes, flauto e voce, e il timido ma impressionante Justin Tyson, uscito dalla cerchia di Robert Glasper, alla batteria. È noto che il quasi ottantenne pianista di Chicago ama circondarsi di giovani, e che anche questa volta ha chiamato a sé musicisti di alto livello, in grado di tener testa alla sua ben nota vitalità.

Lionel Loueke – Foto di Soukizy

Il viaggio è assicurato fin dall’introduzione, con la quale i musicisti e il leader squarciano il tempo per investirci di suoni spaziali ed ipnotici sui quali lasciarsi andare a ciò che sarà. Ovvero uno sguardo al periodo degli anni Settanta e, soprattutto, alla lungimirante visione degli Head Hunters. E il pianista, con il consueto sorriso e carisma, dividendosi tra il pianoforte e le sue affezionate tastiere, propone brani come Actual Proof, Come Running To Me, Secret Sauce, Chameleon, R.I.P.

Herbie Hancock – Foto di Soukizy

Pubblico in visibilio, immerso in un’atmosfera difficile da dimenticare e permeata di sound elettrico . A concludere, una stratosferica versione di Cantaloupe Island e il richiestissimo bis, Chameleon, che smuove finalmente tutti coloro che non vedevano l’ora di abbandonare la poltrona: è incanto e festa. Il pianista si muove sul palco con la sua ben nota e affezionata tastiera portatile, saltellando qua e là attorno ad i compagni. E un semplice saluto al pubblico non basterebbe, tanto che a fine concerto si spinge fino a bordo palco stringendo le mani ai devoti. Ma neanche gli applausi bastano.

Herbie Hancock – Foto di Soukizy

Si esce dal teatro con la certezza di essere stati fortunati nell’aver condiviso la straordinaria presenza di un musicista che ne ha viste e fatte tante e che, con la stessa devozione di sempre, ci regala momenti di grande e intensa bellezza.

Herbie Hancock Quintet – Foto di Soukizy

Soukizy