Han Bennink, Instant Composer

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Han Bennink è un musicista imprevedibile. Un autentico improvvisatore, batterista, percussionista e performer cui bastano una sedia e un paio di bacchette per dar vita a concerti indimenticabili. Nell’arco della sua carriera ha sperimentato decine di generi musicali: in particolare nel jazz ha attraversato gli anni Sessanta a fianco di musicisti leggendari tra cui Sonny Rollins, Dexter Gordon, Cecil Taylor, Eric Dolphy, spaziando dal mainstream al free. Nel 1967, assieme a Misha Mengelberg e Willem Breuker, ha dato vita all’Instant Composer’s Pool, etichetta discografica e orchestra ancor oggi vitalissime, perfetta testimonianza dello spirito anarchico e anticonformista con cui il batterista ha sempre affrontato la musica.

Nel numero di Musica Jazz di novembre la seconda parte dell’intervista raccolta da Elia Moretti a margine di un concerto milanese del sestetto di Franco D’Andrea, cui Bennink e Dave Douglas hanno partecipato come ospiti speciali. Bennink ci racconta il suo mezzo secolo di lucida follia artistica, una testimonianza che abbraccia non solo il suo personalissimo modo di vivere e interpretare il jazz ma anche la complessa gestione del quotidiano di un artista alle prese con ingaggi, tour internazionali e bollette da pagare.

R Crisafi