FELICE CLEMENTE QUARTET
Blue Note, Milano, 18 maggio 2014
Tu sai. Parte dal titolo il concerto nel concerto, un’effervescenza di idee musicali intime e prorompenti, sviluppate su altrettante varietà di ritmi e tempi; ma anche un momento, durato però dieci minuti, fitto di sensazioni ed emozioni che Clemente ha trasferito al pubblico grazie anche alla complicità dei tre compagni in scena che hanno saputo interpretarle. Il brano è sembrato aver dentro tutto il mondo del sassofonista, come un discorso incontenibile o, forse per la suggestione della dedica in premessa, un’intensa dichiarazione a una persona che sta per entrare nella sua vita.
Del quartetto (Felice Clemente, sassofoni; Massimo Colombo, pianoforte; Giulio Corini, contrabbasso; Massimo Manzi, batteria) colpiscono le contrapposizioni tra compostezza ed energia, tra semplicità e ricchezza, tra riservatezza ed espressività, e ognuna è calzante per ciascuno dei quattro musicisti, che risultano quindi plastici nella loro espressività, quasi lasciando fare al rispettivo strumento. È il caso, in particolare, di Colombo, che si offre al gruppo con esposizioni melodiche e armoniche che percorrono parecchi secoli della cultura musicale, dal Rinascimento (come il suo Notturno) ai giorni nostri, e di Manzi che, mentre sostiene ritmicamente, vigila pronto a cogliere un cenno o il momento per esporre il proprio tema, svolgerlo, riassumere le intenzioni del gruppo e trascinarlo verso battute dai dialoghi inaspettati, e anche divertiti. In tale contesto ben si inserisce Corini, che sa stimolare l’ascolto di tutti con crescente e appassionata eloquenza.
Da qui, e senza entrare nel merito delle indubbie qualità tecniche e musicali, si è potuto cogliere un interplay bidirezionale che è partito attento e vicendevole tra i musicisti, quasi imperturbabile, per arrivare a scambiare competenza ed emozione con l’ascoltatore che, in assenza di spettacolo, è rimasto inevitabilmente concentrato sulla musica. Da sottolineare come il quartetto sia orientato allo sviluppo melodico e lo renda immediatamente comprensibile, quasi fosse orecchiabile, anche quando percorre la strada del free (in Lost in Blues di Corini), frutto sì di forte affiatamento ma crediamo anche di una scelta stilistica sincera che tende a far emergere il bagaglio e il vissuto musicale di ognuno.
I brani originali di Clemente – tra cui il nuovo Tu sai –, To Clifford e Notturno di Colombo, Minoranze di Manzi, Lost in Blues di Corini, sono stati raccolti tra gli abituali Witchi-Tai-To di Jim Pepper proposto in apertura del concerto e la versione funky di Softly, As In A Morning Sunrise per il bis.
P Landriani