Enrico Rava Special Edition

di Libero Farnè

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Enrico Rava Special Edition
Enrico Rava (foto di Massimo Serena Monghini)

Ferrara, Torrione Jazz Club, 20 e 21 dicembre 2019

Al Top Jazz dell’anno che sta per finire, di cui si sapranno i risultati il prossimo gennaio, personalmente ho votato l’Enrico Rava Special Edition al primo posto nella categoria delle formazioni italiane dell’anno. E non ne sono certo pentito: i jazzisti che completano il sestetto-settetto del trombettista ottantenne, di un’età compresa fra i trentuno e i cinquantatré anni e con varie esperienze in comune alle spalle, costituiscono una sorta di all stars dell’attuale scena italiana più propositiva. All’affiatamento che fra loro si è consolidato negli anni (Francesco Bearzatti è l’ultimo arrivato) sovrintende l’autorevolezza della leadership di Rava, che si manifesta solamente con rapide occhiate complici, di stimolo o d’intesa, distribuite all’uno o all’altro. Dagli sguardi e dalle espressioni di ciascuno di loro si percepisce bene da quale concentrazione e motivazione essi siano animati.  

Enrico Rava (foto di Massimo Serena Monghini)
Enrico Rava (foto di Massimo Serena Monghini)

È innegabile che la qualità delle composizioni del leader sta alla base della musica del settetto, che non è frequente ascoltare al completo, con la simultanea presenza di Petrella e Bearzatti. Le strutture oblique, fatte di sequenze melodiche, di stop e di riprese sono certo anomale ma talmente caratterizzate da restare riconoscibili e indelebili nella memoria, conferendo una poetica e un’espressività uniche a temi che si rivestono di volta in volta di toni malinconici, ironici, tonici e danzanti, declamatori… In particolare, con questa formazione e in quest’ultimo anno Rava sembra voler riproporre i brani più consolidati del suo repertorio, brani dal carattere deciso, scritti in vari momenti della sua carriera: Bella, Algider Boogie, Interior, Once Upon A Summertime, Theme For Jessica, Wild Dance, Le solite cose, Fearless Five…

Enrico Rava Special Edition
Enrico Rava (foto di Massimo Serena Monghini)

Le strutture aperte, a volte circolari, di queste composizioni sono in grado di avviare un interplay serrato, una felice invenzione improvvisativa e spunti solistici di autentica organicità. A Ferrara hanno spiccato la pronuncia mobilissima e le progressioni free del tenore di  Bearzatti, oggi tornato a una forma splendida, tese a raggiungere un apice di stentoreo lirismo. Al suo fianco Francesco Diodati ha usato la chitarra e gli accessori elettronici con incredibile creatività, ottenendo sonorità lancinanti, a tratti rumoristiche, ma anche squarci melodici di grande efficacia. Alla destra del leader, quasi a mo’ di “spalla” amica, Gianluca Petrella ha emesso dal suo trombone note lunghe, potenti, altisonanti, di grande essenzialità narrativa, esenti da qualsiasi velleitario sperimentalismo.

Enrico Rava Special Edition
Enrico Rava (foto di Massimo Serena Monghini)

Ancora più a destra, all’estremità del palco Giovanni Guidi, anch’egli da lunga data uno dei pupilli del trombettista, ha elaborato un pianismo cangiante, ora scandito con vivace puntillismo ora turbinoso e avvolgente, dimostrando la sua completa congenialità con il mondo del suo mentore, che, al centro della scena, al flicorno ha profuso una sapienza antica, una toccante poeticità di fraseggio, oltre tutto con una tecnica strumentale sorprendente. Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria si sono confermati insostituibili per la sicurezza e la varietà d’accenti del loro sostegno ritmico. Le voci personalissime e complementari dei singoli membri del gruppo si sono intrecciate in collettivi mutevoli, che a tratti potevano sembrare fin troppo affollati.   Il concerto del 20 dicembre si è concluso con due bis: un Quizàs, quizàs, quizàs in cui il pacato interplay non ha eluso il macerato fatalismo dell’originale, ed un intenso MyFunny Valentine eseguito dal trio Rava-Guidi-Petrella. Definirei “oggettiva” e dinamica, tutt’altro che affettata, l’interpretazione che ne ha dato il trombettista, affiancato da un controcanto delicatissimo del trombonista e dall’ispirato fraseggio del pianista. Il doppio concerto dell’Enrico Rava Special Edition (replicato il 21 dicembre) ha costituito il penultimo appuntamento della stagione autunnale dell’estense Torrione Jazz Club. Il 18 gennaio si riapriranno i battenti con un’intensa programmazione, già consultabile on line.

Libero Farnè