Enrico Rava e Fred Hersch al Piacenza Jazz Fest

in diretta televisiva nella sontuosa Sala degli Arazzi per l’emittente francese ARTE

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Enrico Rava al flicorno

Questo concerto era atteso da tempo a Piacenza, in quanto già programmato nella passata edizione ma poi annullato per motivi di salute del trombettista. L’interesse è stato inoltre accresciuto dalla disponibilità della nota emittente televisiva francese ARTE a riprendere e trasmettere live l’esibizione del duo, tenutasi nella straordinaria cornice della Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza e che al momento è visibile in streaming sul sito della stessa Arte. Un concorso di fattori che rendeva palpabile l’emozione tra il pubblico e che aveva fatto registrare in breve il tutto esaurito.

Enrico Rava e Fred Hersch tra gli arazzi

Se è inutile presentare Enrico Rava, va detto che da alcuni anni Fred Hersch è considerato un interprete ai massimi livelli del pianoforte jazz. Ricordiamo ancora con emozione il concerto di Torino che lo rese immediatamente famoso anche nel nostro paese.

Fred Hersch al piano

Va detto che entrambi i musicisti non hanno tradito le aspettative. Il concerto è iniziato con la melanconica Retrato Em Branco e Preto, un tema meditabondo iniziato dal pianoforte sul quale si è andato progressivamente assestando il suono della tromba, imprimendo sussulti improvvisi e imprevedibili alla ricerca di una sintonia. C’è stata così la possibilità di scaldare gli strumenti e l’intesa tra i partner. Già dal secondo brano le atmosfere si sono rivelate più veloci ed avventurose, verso complessità armoniche e ritmiche accentuate. In questo brano (Old Devil Moon) i due hanno messo alla prova il loro interplay con entrate ed uscite trasversali, e già si capiva che la serata sarebbe stata un trionfo artistico. Il successivo blues dovuto alla penna di Charlie Parker (Barbados) confermava tali premesse dividendosi tra lirismo ed esplorazione del tema. Così il concerto si è snodato in un repertorio vario e che riprendeva solo in parte i temi del recente album «The Song Is You», che ha ricevuto un grande consenso dalla critica internazionale, forse un segno della voglia dei due di continuare ad esplorare nuovi percorsi. Del resto il pianismo essenziale di Hersch, fatto di un’attenzione assoluta alla singola nota, di una rarefazione che presuppone una visione d’assieme del brano, di una superiore capacità di armonizzazione ne fanno un partner d’elezione per un musicista mai banale e prevedibile come Rava. Di questo sono state esemplificative le esecuzioni dei due brani di Thelonious Monk: interpretazioni tutt’altro che scontate o calligrafiche, dove i musicisti si sono confrontati faccia a faccia sull’essenza di due tra le più grandi composizioni del jazz, rendendole lontanissime ma sempre riconoscibili. In Misterioso Hersch viviseziona a lungo il tema in un tempo rarefatto e sospeso in attesa dell’ingresso di Rava, poi ne segue e sospinge l’assolo reiterando le stesse note come in una solenne e triste marcia funebre. Sorte simile per la interpretazione di ‘Round Midnight che è servita da bis conclusivo: un paio di minuti di note quasi isolate, ognuna praticamente autosufficiente a concludere un concerto di pura poesia.

Il duo Rava-Hersch incanta il pubblico piacentino
La concentrazione di Fred Hersch

Testo di Giancarlo Spezia

Foto di Angelo Bardini e Francesco Spezia