Diario di Umbria Jazz 2019 – 21 luglio

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Ultimo giorno di festival, e si tirano le somme. In mattinata, infatti, alla presenza di Carlo Pagnotta, Andrea Romizi, Giampiero Rasimelli e Stefano Mazzoni si tiene la conferenza stampa di chiusura. I protagonisti analizzano dati da record: oltre 40.000 paganti e un numero di visitatori mai raggiunto prima nel corso della manifestazione. Trecento eventi, quasi cinquecento musicisti passati fra le locations e le strade di Perugia. E le novità come UJ4Kids e l’apertura dell’auditorium San Francesco al Prato. Rilevante anche la sezione online, che ha visto quest’anno un notevole incremento di interazioni e visite. Un’occasione, oltre che di ringraziamento a tutti gli operatori e i collaboratori del festival, anche di spunti e riflessioni sulla prossima edizione, così da poter garantire lo stesso successo.

Giampiero Rasimelli, Stefano Mazzoni, Andrea Romizi, Carlo Pagnotta (Foto di Soukizy)

Per la rassegna “Jazz Goes to The Museum” oggi ritroviamo in sala Podiani lo straordinario contrabbasso di John Patitucci, protagonista in questa occasione con il recital “Soul of the Bass”. Con il suo sorriso e la sua maestria Patitucci ci accompagna, brano dopo brano, in questa intima dimensione, dove le corde dello strumento sono in grado di creare forti vibrazioni. E si avverte, nella sala piena, un’autentica sinergia con le note del musicista. Che ci propone, tra gli altri, Morning Train e alcune composizioni di Ray Brown.

John Patitucci (Foto di Soukizy)

Fuori è caldo, l’atmosfera ancora molto densa. La strada balla con l’energia dei Funk Off, che riescono sempre a travolgere i presenti. Perugia è viva e sorridente mentre ci si avvicina al gran finale. Un’edizione che resterà nei cuori e che è anche sempre un’ottima occasione non solo per la musica ma anche per i rapporti umani.

Funk Off (foto di Soukizy)

Soukizy