Dead Can Dance: A Celebration Life & Works 1980-2019

di Soukizy

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Dead Can Dance (foto di Soukizy)
Dead Can Dance (foto di Soukizy)

Dead Can Dance, Teatro degli Arcimboldi, Milano 27 Maggio 2019

Con una sentita e densa Anywhere Out Of The World i Dead Can Dance ci accolgono sulla loro mistica astronave. Dopo quasi quarant’anni di musica e un nuovo disco, «Dionysus», un pubblico devoto e attento è guidato dai due capitani/leader Lisa Gerrard e Brendan Perry verso un lungo e indimenticabile viaggio. Reso possibile anche dai sette musicisti e dai computer, con i quali si è potuto riportare in scena una fetta della loro musica mai riprodotta dal vivo.

Ed è proprio la voce calda di Perry ad accompagnarci in lungo ed in largo nello spazio, quello spazio fatto di passione che li rende unici e distinguibili nel loro misterioso sound.

L’ingresso della voce ultraterrena della Gerrard, invece, avviene con Mesmerism, ipnotico e lungo incanto che fa vibrare il teatro.

Brendan Perry - Dead Can Dance (foto di Soukizy)
Brendan Perry – Dead Can Dance (foto di Soukizy)

La scaletta procede tra applausi entusiasti e grida di apprezzamento, passando per Labour of Love, Avatar, una splendida e trascinante Bylar, una toccante The Wind That Shakes the Barley, in cui la sola voce della Gerrard lascia completamente senza fiato, fino a toccare, verso la seconda metà del concerto, un’ immensa e ancestrale Yulunga: impossibile restare immobili in poltrona. Le vibrazioni del pubblico intero si avvertono ad occhi chiusi, confermati dall’ennesimo plauso di gioia.

Si va avanti estasiati per il resto del programma, che si conclude con ACT I: Dance of The Bacchantes, dall’ultimo album, brano in cui le energie sono lasciate completamente andare in una danza tribale e spirituale. Ogni singolo elemento della scena, dal palco al pubblico, è connesso in un’unica armonia, enfatizzando le mille sfaccettature del paesaggio sonoro.

Lisa Gerrard - Dead Can Dance (foto di Soukizy)
Lisa Gerrard – Dead Can Dance (foto di Soukizy)

Ma la fine non è la fine, perché per qualche lunghissimo minuto gli spettatori reclamano a gran forza il bis. Ed ecco che Perry, accompagnato dalla sua chitarra e dalla tastierista, ci regala un momento prezioso: un’emozionante versione di Song To The Siren di Tim Buckley. Rientra poi anche Lisa Gerrard con Cantara, molto apprezzata dal pubblico che ringrazia il duo con una standing ovation e un ulteriore richiamo all’unisono. Pubblico accontentato da un’ultima comparsa dei musicisti: The Promised Womb e Severance, completano la bellezza e l’unicità del concerto. Terminato, di fatto, con l’ennesima standing ovation e con la potenza della natura celebrata da due menti così affascinanti e immense.

Soukizy

Dead Can Dance (foto di Soukizy)
Dead Can Dance (foto di Soukizy)