Francesca Gemmo/Daniel Kientzy «Contours»

4207

AUTORE

Francesca Gemmo/Daniel Kientzy

TITOLO DEL DISCO

«Contours»

ETICHETTA

Dodicilune

Da tempo la Dodicilune ha inserito nel proprio catalogo lavori decisamente orientati verso la musica contemporanea, quando non addirittura direttamente collocabili in quell’ambito. In questa categoria rientra a pieno titolo il progetto della pianista Francesca Gemmo e del sassofonista Daniel Kientzy.

L’obiettivo dell’operazione era quello di costruire sei quadri – sei cornici di contorno, come appunto suggerisce il titolo – della durata di poco più di sei minuti. Le fitte tessiture che vi vengono innestate constano di cellule e linee melodiche disegnate ora dagli strumenti acustici, ora dalle tastiere, e infine dagli intrecci prodotti dalle rispettive sezioni. Ne risulta un impianto corale, caratterizzato dal ciclico ricorrere di cellule motiviche e da densi impasti timbrici da cui affiorano le voci dei sassofoni (Kientzy ne utilizza l’intera gamma, dal sopranino al contrabbasso).

Al disegno complessivo contribuiscono non poco le tastiere, il cui impiego costituisce uno dei presupposti dell’incisione. Pianet e Mellotron erano infatti strumenti ampiamente usati negli anni Settanta, specialmente nell’ambito del progressive e del jazz rock inglesi. Il Pianet è un piano elettrico progettato dalla tedesca Hohner (che aveva ideato il più popolare Clavinet), largamente utilizzato dai primi Soft Machine e dai Nucleus, ma anche da Chick Corea e Keith Jarrett nel concerto tenuto da Miles Davis nel 1970 all’isola di Wight. Il Mellotron sfrutta un sistema di nastri preregistrati che riproducono sezioni di archi, ma anche flauti e voci. Sperimentato prima da Beatles e Moody Blues, poi reso celebre da King Crimson, Genesis, Yes e molti altri gruppi, il Mellotron ha trovato un impiego occasionale anche nel jazz moderno: ad esempio in dischi fondamentali di Herbie Hancock quali «Crossings» e «Sextant», nonché in alcuni lavori del trio Medeski, Martin & Wood.

Qui entrambi gli strumenti sono svincolati del loro ruolo convenzionale e vengono invece impiegati – in funzione anche coloristica – per tessere dense trame concentriche, a tratti iterative. Una densità favorita dall’impostazione corale, accentuata dall’impiego multiplo di sassofoni, flauti, viole e chitarre. Dagli insiemi emergono, svaniscono e ricompaiono tre fondamentali linee melodiche, quasi a simboleggiare il compiersi di un ciclo.

 

Boddi


DISTRIBUTORE

IRD

FORMAZIONE

Daniel Kientzy (sassofoni, cb.), Francesca Gemmo (pianet), Giuseppe Giuliano (mellotron), Cécile Marchand-Clouet (fl.), Luc Balestro (viola), Wim Hoogewerf (chit.).

DATA REGISTRAZIONE

Parigi, novembre 2018.