BILL FRISELL TRIO – PIACENZA JAZZ FEST

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Piacenza, 2 marzo 2014 – Bill Frisell Trio, «Beautiful Dreamers» 

Il Piacenza Jazz Festival chiude gli eventi principali di una edizione positiva con un concerto di grande pregio, organizzato in collaborazione con Crossroads: il trio di Bill Frisell «Beautiful Dreamers» con Eyvind Kang alla viola e Rudy Royston alla batteria, entrambi già al fianco del chitarrista nel precedente progetto «Big Sur» ma in un gruppo più ampio. Di quel lavoro memorabile ci sono tracce ben precise nelle atmosfere calde e lascive liberate dal trio, che avvolgono lo spettatore ammaliandolo con il loro tepore.

Il concerto parte con un delicato caleidoscopio di colori nel più totale interplay dei musicisti, con la tensione che è fatta crescere in maniera lenta ma inesorabile. All’interno di una cifra stilistica personale ed inconfondibile Frisell inserisce nella sua musica il mondo intero, prendendo spunti dai generi più disparati di cui lascia intravedere le trame, oltre agli omaggi espliciti ai Beatles e a Charlie Parker. In fondo, la stessa tipologia del gruppo sembra voler affermare che i Beautiful Dreamers sono portavoce di una musica che unisce esecutori e fruitori in un abbraccio multirazziale.

Con l’avanzare del concerto la musica acquista una dinamica potente e controllata, mai slabbrata o invadente soprattutto grazie alla energica spinta propulsiva di Rudy Royston, che con la sua precisione millimetrica va ormai ascritto tra i giganti della batteria moderna. Il pubblico, incantato, si lascia trasportare nella fitta ragnatela tessuta dai tre, soprattutto durante l’interpretazione di un meraviglioso My Life dei Beatles. Frisell governa con straordinaria inventiva gli effetti di riverbero, di loop, di eco e delay dilatando il suono della sua Telecaster.

Il pubblico ha tributato una standing ovation per uno spettacolo che mette d’accordo proprio tutti, risultando comprensibile e piacevole al neofita così come ricco di spunti per l’ascoltatore più esperto che ha potuto cogliere i mille richiami alla storia del jazz. Il secondo bis, richiesto a gran voce, ha visto un commovente Ornithology di Charlie Parker che è servito da suggello indelebile al finale del Piacenza Jazz Festival 2014.

G Spezia

Foto di Francesco Spezia e Angelo Bardini