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Fire! Orchestra «By Special Request»

AUTORE

Fire! Orchestra

TITOLO DEL DISCO

«By Special Request»

ETICHETTA

Rune Grammophone


Per il quattordicesimo genetliaco la Fire! Orchestra fa le cose in grande. I suoi mentori-fondatori-maestri di cerimonie Mats Gustafsson, Johan Berthling e Andreas Werliin hanno messo su un supergruppo da quarantatré musicisti, con anche una guest d’eccezione il geniale Jim O’Rourke, che però ha registrato il suo contributo in Giappone. Quattordici brani, tanti quanti quelli del sodalizio, per due ore di musica appassionata e appassionante. Di quelle che ti tengono sveglio, acuiscono la sinapsi. Jazz, free, contemporanea, rock, post-rock, avanguardia? Francamente, chi se ne importa dell’etichetta se il risultato è questo. Anche perché in questo disco troviamo tutte le nomenclature sopra dette, fatta eccezione per il jazz «muscolare» o «rilassato». Il singolo che ha fatto da apripista all’album è Echoes: I See Your Eye Part. 1 che evoca le tensioni rockettare degli anni Settanta, quelle a cavallo con la bella fusion, non danzereccia. Tutti i brani meritano un attento doppio ascolto, perché altrimenti si rischia di perdere delle pieghe sonore ammalianti. Qui si vuole citare la bella e lunga (quasi 16 minuti) Echoes: To Gather It All. Once con la voce di Mariam Wallentin che accarezza ogni singola nota della cadenza slow del brano. E il passo darkeggiante di Echoes: Lost Eyes in Dying Hand con il baritono che marca la via maestra e sceneggia la melodia in controcanto agli altri fiati. Da segnalare l’ingresso delle voci di David Sandström e Joe McPhee (quest’ultimo impegnato anche al sassofono tenore). Un disco che farà la differenza: tenetelo a mente.
Ayroldi

recensione pubblicata sul numero di novembre 2023 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

runegrammofon.com

FORMAZIONE

Mats Gustafsson (sass.), Johan Berthling (b.), Andreas Werliin (batt.), più moltissimi altri.

DATA REGISTRAZIONE

Stoccolma, dal 23 al 25-3-22

Time Out: festival e concerti dal 19 al 26 marzo

19 marzo

Sean Mason

MILANO
Sean Mason
ore 20.30 e 22.30, Blue Note
via Borsieri, 37
bluenotemilano.it
SASSUOLO
Paolo Fresu & Omar Sosa
ore 21.15, teatro Carani
via Giuseppe Mazzini, 28
crossroads-it.org

20 marzo
OLGIATE OLONA
Giovanni Falzone Freak Machine
ore 21, cinema teatro Nuovo-Area 101
via Bellotti, 22
jazzaltro.it
ROMA
Marco Colonna e Pino Ninfa
ore 21, Casa del Jazz
viale di Porta Ardeatina, 55
casajazz.it
Gipsy Legacy Project feat. Sara D’Angelo (replica il 21)
ore 21.30, Elegance Cafè
via Francesco Carletti, 5
elegancecafe.it
Gerardo Di Lella Grand Orchestra
ore 21, auditorium Parco della Musica
viale de Coubertin, 30
auditorium.com

21 marzo
BERGAMO
Dave Burrell
ore 17, teatro Sant’Andrea
via Porta Dipinta, 37
Simona Parrinello – Gianluca Di Ienno
ore 18 e 19.15, Il Circolino di Città Alta
vicolo Sant’Agata, 19

Danilo Perez – John Patitucci – Adam Cruz

Danilo Perez – John Patitucci – Adam Cruz; Fabrizio Bosso 4tet
ore 20.30, teatro Sociale
via Bartolomeo Colleoni, 4
teatrodonizetti.it
MILANO
Celebrate New Orleans
ore 20.30 e 22.30, Blue Note
via Borsieri, 37
bluenotemilano.it

Enrico Rava

SASSUOLO
Enrico Rava Fearless Five
ore 21.15, teatro Carani
via Giuseppe Mazzini, 28
crossroads-it.org
VICCHIO
Paolo Fresu & Rita Marcotulli
ore 21.15, teatro Giotto
piazzetta dei Buoni, 1
eventimusicpool.it

22 marzo
BERGAMO
Moor Mother – Dudù Kouate
ore 17, auditorium di Piazza Libertà
Antonio Fusco Trio
ore 18.30, Cellarium

John Scofield

John Scofield; Miguel Zenon 4tet
ore 20.30, Teatro Donizetti
Filippo Sala Trio
ore 22, Dieci/10
teatrodonizetti.it
FERRARA
Bobby Watson New 5tet
ore 21.15, jazz club Torrione San Giovanni
via Rampari di Belfiore, 167
jazzclubferrara.com

Raphael Gualazzi

MILANO
Raphael Gualazzi (replica il 23)
ore 20.30 e 23, Blue Note
via Borsieri, 37
bluenotemilano.it

Mario Rosini

PALERMO
Mario Rosini & OJS (repliche fino al 24)
ore 19 e 21.30, Real Teatro Santa Cecilia
via Piccola Teatro Santa Cecilia, 15
brassgroup.it
PIACENZA
Diego Scarcella 4tet; Ferrara-Rolf-Arco Trio special guest Dado Moroni
ore 21.15, Sala degli Arazzi c/o Galleria Alberoni
via Emilia Parmense, 77
piacenzajazzclub.it

Andrea Manzoni Trio

ROMA
AM Trio
ore 21, Casa del Jazz
viale di Porta Ardeatina, 55
casajazz.it
Around Aretha
ore 21.30, Elegance Cafè
via Francesco Carletti, 5
elegancecafe.it
VICCHIO
L’anno che verrà: Peppe Servillo – Javier Girotto – Natalio Mangalavite
ore 21.15, teatro Giotto
piazzetta dei Buoni, 1
eventimusicpool.it

23 marzo

Naïssam Jalal
by Seka

BERGAMO
Naïssam Jalal
ore 11, Accademia Carrara

Elina Duni – Rob Luft

Elina Duni – Rob Luft
ore 17, auditorium di Piazza Libertà
Raffaele Fiengo 4tet
ore 18.30, Daste
Bobby Watson 5tet; Famoudou Don Moye
ore 20.30, Teatro Donizetti
H-Owl Project
ore 22, Dieci/10
teatrodonizetti.it
FERRARA
Miguel Zenon 4tet
ore 21.15, jazz club Torrione San Giovanni
via Rampari di Belfiore, 167
jazzclubferrara.com
LIVORNO
Social Tedio + Vanz
ore 22.30, The Cage
via del Vecchio Lazzeretto, 20
musicusconcentus.com
ROMA
Mauro Verrone 7tet feat. Filippo La Porta
ore 21, Casa del Jazz
viale di Porta Ardeatina, 55
casajazz.it

Anèt

Anét: omaggio a Jobim
ore 21.30, Elegance Cafè
via Francesco Carletti, 5
elegancecafe.it
SAN VITO AL TAGLIAMENTO
Amaro Freitas
ore 21, auditorium civico Zotti
via Olivio Manfrin, 18
facebook.com/sanvitojazz/
SASSUOLO
Sarah Jane Morris & Solis String Quartet
ore 21.15, teatro Carani
via Giuseppe Mazzini, 28
crossroads-it.org

Kinga Glyk

VICCHIO
Kinga Glyk
ore 21.15, teatro Giotto
piazzetta dei Buoni, 1
eventimusicpool.it

24 marzo
BERGAMO
Emanuele Cisi – Salvatore Buonafede
ore 11, Teatro Sant’Andrea
Federica Michisanti French Quartet feat. Louis Sclavis
ore 15, Sala Piatti

Ana Carla Maza

Ana Carla Maza
ore 17, Teatro Sociale

Abdullah Ibrahim

Abdullah Ibrahim
ore 20.30, Teatro Donizetti
teatrodonizetti.it

Rob Mazurek

CESENA
Rob Mazurek Exploding Star Orchestra
ore 18, Teatro Bonci
piazza Mario Guidazzi, 8
areasismica.it
FERRARA
Gino Robair
ore 21, jazz club Torrione San Giovanni
via Rampari di Belfiore, 167
jazzclubferrara.com
FIRENZE
Naïssam Jalal Trio
ore 21, PARC
Piazzale delle Cascine, 7
toscanaproduzionemusica.it
FUSIGNANO
Michael & Lorenzo Riessler
ore 21, auditorium Corelli
vicolo Belletti, 2
crossroads-it.org
MILANO
Kinga Glyk
ore 20.30 e 22.30, Blue Note
via Borsieri, 37
bluenotemilano.it
ROMA
Fabrizio Sferra
ore 18

HarpBeat Trio

HarpBeat Trio
ore 21, Casa del Jazz
viale di Porta Ardeatina, 55
casajazz.it
Massimo Pirone 4tet
ore 21.30, Elegance Cafè
via Francesco Carletti, 5
elegancecafe.it

Amaro Freitas – Foto di Luciano Rossetti/Phocus Agency

VENEZIA
Amaro Freitas
ore 19 e 21, Laguna Libre
Fondamenta Cannaregio
lagunalibre.it

Ana Popović

VICCHIO
Ana Popović
ore 21.15, teatro Giotto
piazzetta dei Buoni, 1
eventimusicpool.it

25 marzo
PRATO
Danilo Blaiotta; Gerardo Pepe Big Jazz Ensemble
Teatro Metastasio
via Benedetto Cairoli, 59
eventimusicpool.it

ROMA
Tullio De Piscopo; Tosca
ore 21, auditorium Parco della Musica
viale de Coubertin, 30
auditorium.com
Blue Monday Trio
ore 21.30, Elegance Cafè
via Francesco Carletti, 5
elegancecafe.it

26 marzo

The Bad Plus

MILANO
The Bad Plus
ore 20.30 e 22.30, Blue Note
via Borsieri, 37
bluenotemilano.it
Francesco Sensi 4tet
ore 19.30 e 21.30, Cuccagna Jazz Club
via Cuccagna, 2/4
musicamorfosi.it/prodjgi
PADOVA
Rob Mazurek Special Project (replica il 27)
ore 21, teatro Torresino
via Torresino, 2
centrodarte.it

A cura di Alceste Ayroldi

PER SEGNALARCI EVENTI

Le informazioni per questa pagina devono pervenire non oltre il martedì della settimana precedente quella di pubblicazione.
alceste.ayroldi@musicajazz.it
Esempio: entro martedì 1 per la pubblicazione di martedì 8.


Esbjörn Svensson «Home.S»

AUTORE

Esbjörn Svensson

TITOLO DEL DISCO

«Home»

ETICHETTA

Act Music


E’ da quindici anni che il pianista svedese ci ha lasciato. Fin troppo presto. La sua eredità musicale continua a pervadere l’Europa e non solo. Così anche, di tanto in tanto, spuntano dei fiori che arricchiscono e ingentiliscono il panorama jazzistico. E ciò grazie a Eva Svensson che ha trovato alcune registrazioni casalinghe (ecco il titolo, per l’appunto) di Esbjörn, che risalgono a qualche mese prima della sua drammatica immersione subacquea. Non ci sono titoli. Almeno Svensson non li aveva mai attribuiti: non ebbe il tempo di farlo e, quindi, sono state attribuite le prime nove lettere dell’alfabeto greco: da Alfa a Iota. Un disco che costituisce il testamento artistico di Svensson. E raccoglie tutto il suo passato, le sue gioie nel pennellare le note, nel farle ascoltare; nell’essere romanticamente muscolare, nel tenere lontano ogni esercizio virtuosistico; nel costruire delle robuste colonne portanti melodiche; nel declinare pause e silenzi dispensandole con sicura oculatezza. Non vi erano profonde testimonianze del linguaggio solistico di Svensson, fatta eccezione per alcune tracce spruzzate qui e lì nella discografia del trio (come Decade in «Leucocyte» oppure Evening In Atlantis presente in «Seven Days of Falling») . E ciò rende ancora più prezioso questo disco. Un disco prezioso per chi ama la Musica, quella con la maiuscola, per chi ama il pianoforte e per chi ama ascoltare le note una per una: e non a grappoli.
Ayroldi

recensione pubblicata sul numero di novembre 2023 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

actmusic.com

FORMAZIONE

Esbjörn Svensson (p.).

DATA REGISTRAZIONE

Loc. e data scon.

Bergamo Jazz: il festival giorno per giorno dal 21 al 24 marzo

Bergamo Jazz 2024 entra nel vivo: da giovedì 21 a domenica 24 marzo la città sarà letteralmente invasa dai mille suoni del jazz, grazie a un ricco programma di concerti ospitati nei teatri e in altri luoghi. Alla sua 45a edizione, organizzato da Fondazione Teatro Donizetti con Comune di Bergamo e altri partner istituzionali e privati, Bergamo Jazz si avvale quest’anno della Direzione Artistica di uno dei nomi più prestigiosi della scena musicale: Joe Lovano.
Sotto la guida del sassofonista statunitense, uno dei più longevi festival jazz d’Europa si mantiene fedele alla sua naturale visione internazionale, configurandosi ancora una volta come finestra spalancata su una musica che, pur non trascurando il proprio passato, continua a mostrare segni di vitalità nel suo essere mutevole e ideale punto di incontro tra musiche e culture diverse. In The Moment of Now, il titolo scelto dallo stesso Joe Lovano, è già di per sé una dichiarazione di intenti: è la rappresentazione dell’oggi con le sue radici profonde e le sue possibilità creative proiettate verso il futuro.
Questi gli appuntamenti giorno per giorno di Bergamo Jazz 2024.

Giovedì 21 marzo
Il via ufficiale al Festival verrà dato in Città Alta, al Teatro Sant’Andrea (ore 17), dove si potrà assistere alla solo performance di un veterano degli 88 tasti, Dave Burrell, protagonista della stagione della new thing degli anni Sessata, accanto a Archie Shepp e altri, e poi artefice di una personale sintesi tra diversi stilemi pianistici di matrice afroamericana. Di seguito, al Circolino, con doppio set alle ore 18 e alle ore 19.15, primo appuntamento di “Scintille di Jazz”, la rassegna curata da Tino Tracanna e dedicata ai giovani talenti: di scena il raffinato duo voce – pianoforte di Simona Parrinello e Gianluca Di Ienno.

Danilo Perez – John Patitucci – Adam Cruz

Alle 20.30 si alzerà quindi il sipario al Teatro Sociale: in programma prima il trio del pianista di origine panamense Danilo Pérez, del bassista John Patitucci e del batterista Adam Cruz, tutti fuoriclasse nei rispettivi strumenti capaci di interagire tra loro ad armi pari, e quindi il quartetto di Fabrizio Bosso, uno dei jazzisti italiani più amati dal grande pubblico. Il trombettista torinese avrà al suo fianco i consueti partner – il pianista Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci – che insieme all’autorevole leader costituiscono una macchina musicale ben oliata in tutti gli ingranaggi.

John Scofield

Venerdì 22 marzo
Bergamo Jazz entra nella sua “casa” principale con la prima delle tre serate in abbonamento al Teatro Donizetti che sarà aperta (ore 20.30) da uno dei massimi esponenti della chitarra jazz da diversi decenni a questa parte: John Scofield. Il musicista nativo dell’Ohio presenterà il suo progetto “Yankee Go Home”, un viaggio alla riscoperta del rock e del folk a stelle e strisce, ovviamente filtrate dalla sensibilità jazzistica del leader, nonché dei suoi partner, il pianista Jon Cowherd, il contrabbassista Vicente Archer e il batterista Josh Dion. Nella seconda parte si ascolterà il quartetto del sassofonista di origine portoricana Miguel Zenón, uno dei più brillanti alfieri odierni del jazz impregnato di aromi e ritmi latini, fresco vincitore di un Grammy Award per il Best Latin Jazz Album, ovvero El Arte del Bolero Vol. 2, registrato in coppia con Luis Perdomo.

Miguel Zenon (foto Adrien Tillmann)

Lo stesso pianista venezuelano affiancherà Miguel Zenón sul palcoscenico del Teatro Donizetti insieme al contrabbassista Hans Glawischnig e al batterista Dan Weiss (quest’ultimo sostituirà il precedentemente annunciato Henry Cole).

Moor Mother
©Rossetti-PHOCUS

La giornata prevede anche il concerto pomeridiano all’Auditorium di Piazza della Libertà (ore 17) del duo formato dalla poetessa, rapper e alchimista elettronica Moor Mother, esponente di punta del movimento afro-futurista, e del percussionista di origine senegalese, ma bergamasco adottivo, Dudù Kouate, ormai presenza fissa delle scene internazionali con il suo variegato bagaglio di strumenti che rimandano alla tradizione dei griot dell’Africa Occidentale.
Per “Scintille di Jazz”, infine, nella piazzetta antistante il Cellarium di Via Pignolo (ore 18.30; Sala Musica del Teatro Donizetti in caso di maltempo) sarà la volta del trio del batterista Antonio Fusco, mentre al Dieci10 di via Quarenghi (ore 22) si esibirà il trio del batterista bergamasco Filippo Sala, che insieme al chitarrista Enrico Terragnoli e al bassista Danilo Gallo presenterà il suo primo album nelle vesti di leader, Rifugi.

Elina Duni – Rob Luft

Sabato 23 marzo
La terza giornata di Bergamo Jazz 2024 inizierà la mattina, con il concerto all’Accademia Carrara (ore 11) della flautista e vocalist franco-siriana Naïssam Jalal e del contrabbassista francese Claude Tchamitchian, tutto giocato su sonorità evocative e contemplative. Sempre all’insegna dell’incontro tra molteplici culture sarà l’esibizione della cantante di origine albanese Elina Duni, che insieme al chitarrista inglese Rob Luft, al bassista Kiril Tufekcievski e al batterista Viktor Filipovski proporrà il progetto Songs of Love and Exile (Auditorium di Piazza della Libertà, ore 17), dando da una parte voce alle migrazioni culturali e dall’altra esplorando il mondo della canzone da differenti angolazioni, dalle ballad jazzistiche alla chanson francese, passando per il folk mediterraneo e statunitense.

Don Moye (foto Gianfranco Grilli)

La serata al Teatro Donizetti vedrà in apertura il valoroso sassofonista Bobby Watson, veterano di infinite battaglie musicali nel solco del più sanguigno linguaggio jazzistico di matrice Bop. Del suo abituale quintetto fanno parte musicisti di vasta esperienza, come il contrabbassista Curtis Lundy e il batterista Victor Jones, e giovani di talenti quali il pianista Jordan Williams e il trombettista Wallace Roney Jr. Sarà poi la volta del progetto speciale di Bergamo Jazz 2024, ideato in concomitanza con il 50esimo anniversario del concerto che l’Art Ensemble of Chicago tenne al Donizetti il 20 marzo del 1974: per l’occasione il batterista e percussionista Famoudou Don Moye ha allestito un’ampia formazione comprendente il bassista Junius Paul, il violinista Eddy Kwon, il pianista e trombonista Simon Sieger, la poetessa Moor Mother e Dudù Kouate alle percussioni. La scaletta del concerto prevede brani iconici tratti dal repertorio di uno dei collettivi più creativi della storia del jazz.
“Scintille di Jazz” vedrà quindi in azione il quartetto del sassofonista Raffaele Fiengo (Daste, ore 18.30) e il quartetto H-Owl Project, costituito da musicisti pugliesi e lucani (Dieci/10 ore 22).

Domenica 24 marzo
Altrettanto intesa si preannuncia anche la quarta e ultima giornata di Bergamo Jazz 2024, con matinée prevista al Teatro Sant’Andrea (ore 11), con il duo sax-pianoforte di Emanuele Cisi e Salvatore Bonafede, entrambi solisti di sopessore  che promettono un dialogo che mira all’essenza dell’espressività musicale. Nel pomeriggio, alla Sala Piatti (ore 15), i riflettori saranno puntati sul quartetto italo francese della contrabbassista Federica Michisanti, pluripremiata nel Top Jazz 2023 di Musica Jazz, che avrà al suo fianco il clarinettista transalpino Louis Sclavis, uno degli esponenti di maggior spicco del jazz europeo, il violoncellista Salvatore Maiore e il percussionista Michele Rabbia.

Ana Carla Maza (foto Cristobal Alvarez)

Al Teatro Sociale (ore 17.00), sarà quindi ospite di Bergamo Jazz uno dei nomi nuovi della world music: la violoncellista e cantante Ana Carla Maza. L’estrosa artista cubana, probabile rivelazione del Festival, presenterà il suo album fresco di stampa Caribe, un contagioso mix di cumbia, son, bossa, samba, salsa, rumba, reggae e altro ancora. Il tutto cantato in francese e spagnolo con un tocco di sensualità.

Abdullah Ibrahim

L’ultimo appuntamento nel principale cittadino vedrà il ritorno di un altro nome che appartiene agli annali del Festival: Abdullah Ibrahim. Il celebre pianista sudafricano, che suonò al Donizetti nel 1975, offrirà al pubblico una solo performance nella quale si coglieranno sicuramente la poesia e la profondità espressiva che da sempre lo contraddistinguono. Il sigillo conclusivo a Bergamo Jazz 2024 verrà quindi posto da un supergruppo, denominato Modern Standards Supergroup, che allinea quattro forti personalità quali il sassofonista Ernie Watts, sideman richiestissimo e già componente del Quartet West di Charlie Haden, il danese Niels Lan Doky, uno dei più rinomati pianisti europei, il bassista Felix Pastorius, figlio del leggendario Jaco e anch’egli strumentista prodigioso, e il batterista Harvey Mason, partner di Herbie Hancock nei gloriosi Headhunters. Un finale all’insegna di un repertorio che attingerà anche al mondo del rock.
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
c/o TEATRO DONIZETTI
Piazza Cavour, 15
Tel. 035.4160 601/602/603
E-mail biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org
Orari: da martedì a sabato | ore 13.00-20.00
www.teatrodonizetti.it

 

È uscito Stay, il nuovo singolo dei Conversessions, vincitori della categoria Jazzology per LAZIOSound

È uscito Stay, il nuovo singolo dei Conversessions, vincitori nella categoria Jazzology per LAZIOSound, il programma delle Politiche Giovanili della Regione Lazio, realizzato in collaborazione con LAZIOcrea per sostenere e rafforzare lo sviluppo del sistema musicale della Regione. Il brano, un coinvolgente connubio di influenze jazz rock e pop nato dalla collaborazione tra Emanuele Righini e Francesco Sacchini durante la pandemia,a esplora il tema della rinascita e della perdita, avvolgendo l’ascoltatore in atmosfere musicali ricche e dinamiche, grazie alle differenti influenze stilistiche di ogni membro del gruppo.

Le sfide della pandemia, l’oscurità e le difficoltà, ma anche una luminosa rinascita che si avverte nell’outro come l’alba dopo la tempesta, evidenziando la resilienza e la capacità di rinascita di fronte alle avversità: sono questi i fili conduttori di Stay. Nel cuore del brano c’è spazio anche per la rabbia, che deve essere interpretata come una reazione vigorosa alla perdita, energia salvifica che trasforma il dolore in determinazione.

Nel lavoro dei Conversessions si avvertono chiaramente le influenze musicali di icone come i Police e i Radiohead, che permeano il brano con il loro sound distintivo e la passione per la sperimentazione sonora. L’influenza del metal moderno, evidente in una sezione intensa, aggiunge un elemento di robustezza e energia, contribuendo a fornire un’esperienza musicale eclettica e coinvolgente.

Dopo la vittoria di LAZIOSound nella categoria Jazzology, i Conversessions hanno partecipato ai festival Jazzaldía e Roma Jazz Festival.

Conversessions è un progetto multi-stilistico, fondato su interazioni tra generi e con una particolare attenzione a concetti e tematiche. La band nasce dalle sperimentazioni di Giacomo Tagliaventi (tastierista) ed Emanuele Righini (chitarrista), e viene completata da Davide Fabrizio (batterista), Guglielmo Molino (bassista) e Lorenzo Reggio (chitarrista), studenti alcuni del Saint Louis College of Music, altri del Conservatorio di Santa Cecilia, entrambi istituti romani. Il gruppo presenta una musica multi-sfaccettata, grazie alle diverse ascendenze creative di ognuno dei componenti, tra jazz, fusion, progressive, soul e metal.

LAZIOSound è il programma delle Politiche Giovanili della Regione Lazio, realizzato in collaborazione con LAZIOcrea per sostenere e rafforzare lo sviluppo del sistema musicale del Lazio attraverso strumenti economici, interventi mirati, partnership e attività di promozione finalizzate a sostenere le componenti artistiche giovanili indipendenti.

Parlano i Conversession

Il nostro percorso a LAZIOSound è iniziato al conservatorio di Frosinone, dove abbiamo ottenuto il primo posto nella categoria Jazzology e in cui abbiamo avuto il piacere di ascoltare un piano solo di Danilo Rea, guest dell’evento. Il premio ricevuto è stato molteplice: la registrazione di un brano con videoclip, la partecipazione ai festival Jazzaldía e RJF (rispettivamente a San Sebastián e a Roma). La partenza per San Sebastián è avvenuta direttamente da lì, all’alba: con un taxi siamo arrivati in aeroporto, dove ci siamo ricongiunti con il nostro batterista, purtroppo assente alla fase finale in quanto sorpresa dell’ultimo minuto. L’esperienza in Spagna è stata grandiosa: abbiamo tenuto una performance di livello alto quasi quanto quello degli staff e del pubblico: immensa la lezione di efficienza, organizzazione e rispetto degli artisti che ci è stata impartita, contrariamente a quanto spesso purtroppo accade nel nostro paese.

A novembre ci siamo poi esibiti per il festival RJF presso la Casa del Jazz di Roma, ricevendo un ottimo riscontro. Ora che siamo alle fasi finali non possiamo che definirci maturati in tanti sensi grazie a quest’esperienza, da cui abbiamo ottenuto e imparato molto.

 

Contenuto promozionale realizzato in collaborazione con LAZIOsound.

 

Improvvisamente Nono, ma in tempo reale

Luigi Nono

Firenze, Galleria Frittelli Arte Contemporanea

13 marzo

L’evento inaugurale del Tempo Reale Festival – organizzato dall’omonimo centro di ricerca fiorentino, nella circostanza in collaborazione con il Conservatorio «Luigi Cherubini» – ha opportunamente posto in risalto le innovazioni geniali introdotte da Luigi Nono nell’eredità musicale del Novecento. Un tributo doveroso nel centenario della nascita del compositore veneziano, ma anche un’occasione propizia per valorizzare il potenziale della sua proposta rivoluzionaria, racchiuso anche in quell’improvvisamente evidenziato dal titolo.
Felice si è rivelata la scelta di iniziare il concerto con una pietra miliare come La fabbrica illuminata del 1964, per soprano e nastro magnetico. Un’opera pregna di quei valori socio-politici che Nono riversava nella sua ricerca, frutto delle voci e dei suoni registrati nell’acciaieria Ansaldo di Genova e poi riprocessati elettronicamente nello Studio di Fonologia di Milano con il fondamentale contributo del tecnico del suono Marino Zuccheri. Un muro di suono in continuo e cangiante movimento, ricco di forti contrasti, da cui emerge la voce della soprano Monica Benvenuti nella sua frequente interazione con il materiale su nastro magnetico. Qui il trattamento elettronico delle voci sembra agire in funzione di una sorta di coro della tragedia greca. In altri frangenti la splendida voce di Benvenuti – che fa risaltare fonemi, inflessioni, dinamiche e sfumature – assume il ruolo di una vox clamantis in deserto perduta nei meandri di una civiltà industriale alienante, in un conflitto tra uomo e macchina di estrema attualità. Un dilemma irrisolto che anche i cinque minuti scarsi di Omaggio a Emilio Vedova (1960), per nastro magnetico, sottolineano esemplarmente nel rapporto tra dinamica, spazio e movimento riscontrabile anche nelle opere del pittore destinatario della dedica.

Monica Benvenuti

Post-prae-ludium n. 1 per Donau (1987), per tuba e live electronics, poggia sul contributo di Giancarlo Schiaffini, storico collaboratore di Nono. Nelle sue mani la tuba si fonde e confonde in tutt’uno con l’elettronica magistralmente operata da Giovanni Magaglio e Francesco Vogli, risolvendo stavolta il conflitto uomo-macchina precedentemente citato. In questo contesto la tuba, con la sua gamma timbrica e coloristica integrata e filtrata dall’elettronica – è proprio il caso di dirlo! – in tempo reale, costituisce un’appendice e al tempo stesso un’estensione della voce umana e del suo respiro.

Giancarlo Schiaffini

In prima esecuzione assoluta, Improvvisamente ha visto protagonisti Schiaffini e Benvenuti, affiancati da Francesco Giomi ai live electronics. Breve, ma densa, improvvisazione condotta con rigorosa disciplina e alto grado di ascolto reciproco. Frasi parcellizzate di tuba, la cui gamma timbrica viene arricchita dall’uso della sordina, si intersecano con frammenti vocali. In questa dialettica Benvenuti esplora a fondo le risorse recondite del proprio strumento, mentre Giomi provvede a un’efficace azione di «interferenza» che ritrasmette echi della società post-industriale. Improvvisamente, riemergono lo spirito e le intuizioni di Nono.

Giomi, Schiaffini & Benvenuti

Enzo Boddi

Foto cortesia di Tempo Reale