«Be Your Self»: il nuovo disco di Nick The Nightfly

Fresco di stampa l’ultimo disco del noto crooner e conduttore radiofonico scozzese. Ne parliamo con lui.

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Nick, era da tempo che non pubblicavi un nuovo album: diciamo sette anni. Cosa è successo in questo tempo?
Diciamo che per tanto tempo ho cercato le canzoni giuste da presentare, quindi ecco perché realizzare questo disco è stato un processo molto lungo.

Parliamo di «Be Your Self». Partirei proprio dal titolo. E’ un monito, un incoraggiamento per il tuo pubblico, per te stesso?
Entrambi direi. Un incoraggiamento per me a seguire il mio istinto, il mio cuore e a tutti di cercare dentro di se stessi quella che noi britannici chiamiamo   specialness …e farla brillare!

Un disco che mette insieme tradizione e modernità. E’ una formula che hai voluto o è venuta così, spontaneamente?
Direi che è nato tutto in maniera molto spontanea: ho inciso quello che avevo scritto con il mio gruppo solo per la gioia di fare e suonare al meglio che potevo queste canzoni…

Sei l’unico autore di questo disco (a parte alcune collaborazioni di cui parleremo separatamente). E’ un traguardo importante anche questo. Da cosa hai preso spunto?
Io penso che un artista raccolga sempre spunti, ogni giorno, in ogni attimo. Un’ idea, una frase, una melodia ti possono arrivare improvvisamente e sono momenti che devi catturare, altrimenti svaniranno nella «valley delle canzone dimenticate».

Nick The Nightfly

Ci sono alcune collaborazioni in questo disco: con Nicola Conte, gli Incognito, Fabrizio Bosso, Paula Morelenbaum. Ce ne vorresti parlare?
Sono felice e onorato di avere questi grande artisti ospiti nel mio nuovo album. È una conferma per me come artista. Sono collaborazioni che sono nate spontaneamente in studio. Con Bluey e Incognito era da qualche anno che ne parlavamo ed è arrivato il momento con la canzone giusta. Con Nicola Conte è stato lo stesso: lui e anche un bravissimo autore e produttore che stimo da tanto tempo. Amo il sound di Fabrizio Bosso e il suo modo di suonare riesce sempre ad entrare nella canzone e regalare delle note bellissime. Con Paula eravamo in radio e gli ho fatto ascoltare il provino e si è innamorata di questa canzone in cui parlo della sua città e nazione, mi ha detto di sì subito.

Invece, ci vorresti parlare dei tuoi compagni di viaggio (dei musicisti che hai convolto in questo album.
Con questo gruppo di musicisti ho una grande empatia musicale, loro sono jazzisti ma come sappiamo e sai, esiste solo la musica bella o brutta. Un musicista vero la sa distinguere sempre. Ci conosciamo da diverse anni e il loro talento brilla con me in questo disco.

Ti senti più interprete o compositore?
Entrambi direi, amo scrivere ed è una sensazione magica e bellissima il momento in cui riproponi sul palco davanti al pubblico a tua canzone, arrivata da un’idea.

Quanto della tua attività radiofonica, di selezionatore e di scopritore di musiche confluisce in questo album?
Penso che sono influenzato da sempre dalla bella musica e dai tanti e diversi genere. Sono in una posizione privilegiata perché ho sempre nuova musica e sotto le mani.

A chi vorresti dire grazie?
Alla mia famiglia che mi ha sopportato nei momenti di dubbio durate il lavoro.

Quali sono i tuoi prossimi impegni promozionali per questo disco?
Suonerò a Palermo il 15 Dicembre al teatro Santa Cecilia e poi a Umbria Jazz Winter dal 28 al 1 gennaio ad Orvieto. Un festival che entra nella sua 26esima edizione e dove ci saranno tanti amanti della musica ad ascoltarci.

Invece, quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Il prossimo disco con brani cantati in italiano!
Alceste Ayroldi