Archive, Milano, 4 dicembre 2019

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Un circuito di neon e led incornicia il ritorno – a distanza di due anni – del collettivo britannico per i festeggiamenti dei 25 anni di carriera. Nati nel 1994 dalla mente di Darius Keeler e Danny Griffiths, gli Archive regalano ai circa 600 spettatori una densa retrospettiva proponendo, come nella recente uscita «25», brani inediti e altri dalla loro vecchia discografia. Oltre ai due fondatori, il palco vede protagonisti anche Pollard Berrier, Dave Pen, Maria Q, Jonathan Noyce, Steve Smiley Barnard e Mickey Hurcombe.

Archive – Foto di Soukizy

Si parte da suoni d’ambiente e luci basse per qualche minuto di attesa, finché i profili degli artisti prendono forma uno dopo l’altro, ma l’arrivo  abbastanza puntuale soddisfa il pubblico impaziente di mescolarsi alle loro sonorità. Nati dall’embrione del trip-hop, gli Archive hanno saputo sviscerare ed ampliarne il concetto, toccando e amalgamando questo e altri ambienti circostanti, come elettronica e post-rock. Ad aprire le danze è You Make Me Feel, tratta da «Take My Head» del 1999 ed accolta dall’incitamento delle prime file, cui si risponde con una decisa e calda batteria. Fin dalle prime note sentiremo il pubblico cantare in accompagnamento alle voci. 

Archive – Foto di Soukizy

Archive – Foto di Soukizy

Le ultime scariche del brano conducono a Fuck You, da «Noise» (2004). Dave Pen agguanta il microfono e nelle sue movenze lente incarna un po’ lo spirito della performance: forte e sensuale, tutta da gustare. Dallo stesso album ascolteremo anche Pulse. In un attimo la sala è unita e coinvolta con molta attenzione. Le vibrazioni alimentano come via via le luci si accendono e dalle ombre porta in luce i singoli artisti. Si procede con Pills, tratta da «Controlling Crowds» del 2009, e più avanti la stessa title-track; dalla folla salgono ripetuti «Maria» prima che la voce di lei dilati lo spazio. 

Archive – Foto di Soukizy
Archive – Foto di Soukizy

Dallo stesso disco, ancora Bullets, Kings Of Speed, Collapse/Collide e Dangervisit. Altri album vengono toccati. «Come Light» del 2006, dal quale proviene SystemBaptism da «Axiom» (2014); Big Fish da «You Make Me Feel» del 1999 e la popolarissima Again da «You All Look The Same To Me» del 2002. Mentre da «25» ascoltiamo ancora Erase The Hell Scared Out Of Me.

Archive – Foto di Soukizy
Archive – Foto di Soukizy

Archive – Foto di Soukizy

In quasi due ore di show e di molteplici emozioni abbiamo visto Darius Keeler fingere di condurre, abbiamo assistito alla grinta implacabile del batterista, alla guida sapiente del basso, e alla stima che unisce tutti i musicisti e tiene in piedi uno spettacolo di ampia portata. Per la gioia di chi assiste.

Archive – Foto di Soukizy
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Auguri al collettivo, in attesa dei prossimi 25 che verranno.

Soukizy