
Poteva lasciare qualche dubbio l’abbinamento di due musicisti che negli anni hanno percorso strade molto diverse, ma la giornata conclusiva del Piacenza Jazz Festival 2021 è stata un vero trionfo.

I due partono in sordina con Scofield voce solista e Holland ad accompagnare. Il clima è rilassato ma il chitarrista mostra subito, in piena souplesse, una freschezza inventiva invidiabile. Siamo agli antipodi del «Loud Jazz» cavallo di battaglia del chitarrista alla fine degli anni Ottanta. Verso la metà del brano i ruoli si invertono e Holland da subito un saggio della sua maestria: lirico, essenziale, teso, capace di swingare come pochi.
Nel repertorio scorrono brani come Memorette di Scofield e Not For Nothing di Otis McDonald, tutti facili all’ascolto e valorizzati da mille sfumature di cui li arricchiscono i due maestri.

Entrambi alle dipendenze di Miles Davis in epoche diverse, i due danno sin dall’inizio l’impressione di divertirsi nella ricerca reciproca. Di grande interesse è il modo che in certi momenti Scofield usa per armonizzare, sfiorando le corde così da produrre suoni lunghi e dai contorni sfumati. In pratica il chitarrista non ha fatto uso di pedali e di dispositivi elettronici, lasciando alle sole dita la creazione di effetti sonori. Nessuno dei due pare voler prevalere, bensì cercare attentamente spazi in cui inserirsi in un fitto dialogo, dove prevale la gioia e la ricerca della armonia.

La Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza non poteva essere luogo più adatto per questa musica raffinata, e lo stesso Scofield ha elogiato la magia evocata dal luogo. Così i due vecchi amici hanno giocato sulle sottigliezze, sulle sfumature, sul rendere ogni brano una vibrante poesia. Per il bis i due hanno scelto di suonare Mr.B , brano che Holland ha dedicato al musicista che lo colpì da giovane facendogli decidere di suonare il contrabbasso: Ray Brown.

Un concerto elegante, adatto a qualunque tipo di pubblico, perché con musicisti di tale bravura la musica diviene davvero comunicazione universale.
Giancarlo Spezia
Foto di Angelo Bardini