Il Fiore inverso (Lello Voce, Frank Nemola)

220

Un libro con cd, ma è anche vero il contrario, perché entrambi meritano ugual attenzione. Due poeti-musicisti, generazione in via d’estinzione, che ristabiliscono il ruolo fondamentale della spoken music nell’improvvisazione. Lello Voce è maestro nel declinare il verbo più tagliente, e s’accomoda così bene ai testi taglienti e crudi, accalorati nel loro furore primitivo: un fiume carsico che prende luce. Nemola ordisce dipinti musicali che stringono come una tenaglia, trattando i diversi strumenti con padronanza e sfruttandone tutti i lemmi, come la fisarmonica di Simone Zanchini, la chitarra elettrica di Davide Comuzzi, il violoncello di Eva Sola e di Adele Pardi, il rap di Kento, la viola di Luca Sanzò e impegnando in un paio di brani anche le immaginifiche scorribande di Paolo Fresu. Testi a parte, il breve saggio «riflessivo» Per una poesia ben temperata, merita una stella in più così capace di spiegare – una volta per tutte – l’ubi consistam del spoken word e di trattare con passo forbito passaggi nella storia della poetica, chiudendo un lavoro che brilla per originalità e bellezza espressiva.

Squilibri, Roma 2016. Pagine 651, con cd audio; euro 15

Alceste Ayroldi